martedì 1 aprile 2014

Dell'elasticità del popolo a stelle e strisce

Inizio col dire che sono piena di gratitudine verso questo paese che ci sta ospitando da qualche mese a questa parte, grazie a questa permanenza i bambini stanno imparando l'inglese, anzi l'americano e stanno imparando cosa significa vivere in un paese straniero lontano migliaia di km dal proprio e migliaia di archi riflessi da quello che banalmente è chiamato buon senso o elasticità mentale. Ecco, non ce l'ho fatta a tenermela e questa la devo proprio dire.
Compito a casa di una bambina di 5 anni.
Prefazione: Pete ha le ali, un becco giallo e vola.
Prima domanda: Pete è un ragazzo?
Bambina di 5 anni: no, non lo è.
Seconda domanda: come lo sai?
Bambina di 5 anni: Pete è un uccello.
Correzione della maestra: errore, risposta giusta: lui può volare ed ha un becco.

Diciamo che già alla prima domanda la risposta immediata sarebbe stata che Pete è un uccello, ma alla seconda è ineludibile che la risposta sia che Pete è un uccello, o no? Certo, se prendiamo questo come spunto per una ardita discussione sulla elasticità mentale non ne usciamo più, pertanto non resta che accettare l'errore con Troisiana rassegnazione ed ammettere: si, sono emigrante....

Alla prossima gente
A.C.A.